8. Il Cortile della Legnaia

Come il gemello (detto “della ghiacciaia”), il Cortile della legnaia è opera di maestranze lombarde che si ispirarono al progetto del Filarete, e lo realizzarono a partire dal 1486. Anticamente era denominato “cortile delle donne”, in quanto riservato alle degenti, e poi, nel Settecento, “cortile della nizuola”, forse in ragione della presenza di una pianta di nocciolo (in milanese nisciœula). In seguito e sino a tempi recenti, questo spazio prese il nome dalle cucine, situate lungo il lato orientale. Soltanto a partire dalla seconda metà del XVIII secolo si hanno riferimenti a una legnaia, che si trovava entro il perimetro del cortile, mantenutasi peraltro fino al 1943. In precedenza, il deposito della legna era infatti nel cortile maggiore, alle spalle della chiesetta e dell’annesso sepolcreto.

Gli scavi archeologici, condotti nel 1995 dall’Università degli Studi di Milano, hanno portato alla luce grandi quantità di ossa e di corna animali, forse prodotti dalla beccheria (macelleria) interna all’ospedale e costruita nel 1494, o, più semplicemente, scarti delle cucine o dell’annessa dispensa. Probabilmente sorgevano adiacenti una panetteria (panateram pristini), realizzata nel 1478, un pollaio e un porcile, testimoniati sin dal 1499, e una stalla per i bovini da macello, risalente al 1500. La pratica di macellare il bestiame all’interno del nosocomio è attestata infatti a partire da quella data.

All’interno della struttura ottagonale centrale si trovava un pozzo, di 2 metri di diametro; non è certo se si trattasse di un pozzo di superficie, per attingervi l’acqua, o sotterraneo, per il deflusso delle acque di scarico. Un pozzo di superficie, a uso delle cucine, era peraltro già presente nell’angolo nord-ovest, con vera eseguita da Guglielmo del Conte nel 1482.

 

Foto di Paolo Sacchi, 2010