4. Il Cortile delle Balie

Grazie al cospicuo lascito Carcano, a fine Seicento furono avviati i lavori di realizzazione della nuova crociera di sinistra, conclusi tra Sette e Ottocento in ragione di una seconda ingente donazione (2.265.000 lire) disposta dal notaio Giuseppe Macchi nel 1797. Tre dei quattro nuovi cortili vennero realizzati in stile diverso dal modello filaretiano. Fa eccezione quello riservato al rettore della Ca’ Granda e alla sua famiglia, architettonicamente affine ai cortili quattrocenteschi, e noto come “Quarto delle balie”, perché, posto in una zona separata e protetta dell’edificio, venne riservato alle nutrici impegnate nell’allattamento degli infanti, per evitare loro di essere spiate da occhi indiscreti.

Il notevole ampliamento della struttura aveva infatti consentito all’ospedale di accogliere i bambini esposti, ai quali si provvedeva lo svezzamento e, possibilmente, la successiva adozione. La plurisecolare attenzione per l’infanzia abbandonata e il rispetto nei confronti dell’assistenza professionale che le donne potevano prestare in campo sanitario favorì nel Settecento, il “Secolo dei Lumi” per antonomasia, l’inaugurazione della Scuola di ostetricia, fondata nel 1767 da Bernardino Moscati e rivolta ai chirurghi, ma innovativamente aperta a “co-madri” e “allevatrici” (ossia, comari e levatrici) che fossero almeno diciottenni e “istrutte [istruite] nel leggere e nello scrivere”. Il riformismo illuminato austriaco, in una Milano sempre più sensibile alla scienza e alla tecnica, investì nella Ca’ Granda, intesa come “ospedale di insegnamento” e “di perfezionamento”.

A consolidare ulteriormente lo stretto legame fra l’Ospedale Maggiore e la società milanese furono poi il periodo risorgimentale e, in particolare, l’episodio delle Cinque Giornate (18-22 marzo 1848), quando medici, infermieri e personale ospedaliero, sia uomini sia donne, presero parte attiva agli avvenimenti, chi prestando soccorso ai feriti di entrambi gli schieramenti, chi imbracciando le armi e combattendo sulle barricate per l’indipendenza della Lombardia dal giogo asburgico.

 

Nell’immagine: Il Cortile delle Balie nel 1935. Foto di Farabola.
Per gentile concessione dell’Archivio Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico.